Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha deciso di mettere mano al portafoglio, o meglio, alle spese per le supplenze brevi e saltuarie. Con una nota ufficiale, il Governo ha introdotto nuove regole e strumenti digitali per le scuole, con l’obiettivo di contenere una spesa che nel 2023/24 ha sfiorato i 1,3 miliardi di euro.
Perché la stretta?
Le supplenze brevi sono uno strumento fondamentale per garantire la continuità didattica, ma il loro uso eccessivo ha creato un buco nelle casse dello Stato. Il Ministero ha individuato nelle scuole un margine di miglioramento, sottolineando come spesso si ricorra alle supplenze anche quando ci sarebbero altre soluzioni interne.
Cosa cambia per le scuole?
Le novità introdotte dalla nota ministeriale sono numerose e impattano direttamente sulle procedure per il conferimento delle supplenze:
- Limiti più stringenti: Le supplenze dovranno essere concesse solo quando strettamente necessarie e per periodi brevi.
- Priorità ai docenti interni: Per le assenze brevi, si dovrà cercare di coprire le lezioni con i docenti già in organico.
- Restrizioni per il personale ATA: Le supplenze per il personale amministrativo e tecnico saranno concesse solo dopo un periodo di assenza più lungo.
- Controllo digitale: Un nuovo sistema di monitoraggio consentirà alle scuole di verificare la spesa in tempo reale e di ricevere alert in caso di anomalie.
Gli obiettivi del Ministero
Il Ministero punta a una gestione più efficiente e trasparente delle supplenze, senza però compromettere la qualità dell’insegnamento. La digitalizzazione dei processi e il controllo più stretto sui costi dovrebbero portare a un risparmio significativo per le casse dello Stato.
Misure per il monitoraggio dei contratti per supplenza brevi e saltuarie indicazioni operative per le Istituzioni scolastiche.