Il TFS è il trattamento di fine servizio e viene erogato al dipendente pubblico che cessa la sua attività al servizio della pubblica amministrazione. Se il dipendente è stato assunto a tempo indeterminato prima del 01 gennaio 2001 sarà in regime di TFS, se assunto a tempo indeterminato dopo tale data, invece, sarà in regime di TFR, (trattamento di fine rapporto).
Quali differenze?
Le similitudini tra TFR e TFS si limitano alla funzione dei due istitutie alla nomenclatura. In sostanza entrambi servono a dare una liquidità al lavoratore che cessa il rapporto di lavoro seppure i due trattamenti hanno molte differenze tra loro sopratutto per quel che riguarda il calcolo dell’importo spettante.
IL TFR
Il TFR (trattamento di fine rapporto) ha carattere di retribuzione differita. Spettaq a tutti i dipendenti del settore privato e a quelli del pubblico impiego assunti a tempo indeterminato a partire dal 01 gennaio 2001.
Il TFR viene calcolato con la somma delle retribuzioni lorde annue (comprensive di tredicesima ed eventuale quattordicesima). il risultato che si ottiene va diviso per 13,5 e sotratto dai contributi INPS (0,5%). La somma ottenuta va poi rivalutata con gli indicatori ISTAT anno per anno.
IL TFS
Il TFS (trattamento di fine servizio) è un importo che viene riconosciuto al dipendente come indennità per la cessazione del rapporto di lavoro e spetta solo ai dipendenti pubblici assunti a tempo indeterminato prima del 2001.
A differenza del TFR, il TFS si calcola solo sull’ultima retribuzione annua percepita dal dipendente pubblico. Il calcolo del TFS si ottiene prendendo in considerazione l’80% di un dodicesimo dell’ultima retribuzione annua moltiplicata, poi, per gli anni di servizio prestati.
Appare chiaro che a livello economico è molto più conveniente il TFS, visto che il calcolo, basandosi sull’ultima retribuzione che di regola è quella più alta, restituisce quasi sempre un importo maggiore rispetto a quello del TFR.